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Biagio Conte: paladino dell’umanità

Aggiornamento: 18 mag 2023

Palermo, una delle città più ricche sia dal punto di vista culturale, sia da quello umano, gioiello del Mediterraneo nonché Capitale della Cultura 2018, vede gran parte della propria popolazione attanagliata da un’importante piaga. Nonostante le grandi risorse proprie della città, che sorge sulla Conca d’oro, ancora oggi in essa coesistono situazioni che non vengono mai affrontate con chiarezza dato il velo di imbarazzo, indifferenza e ipocrisia che avvolge ancora oggi, 8 Maggio 2018, un

argomento che, da chi non è percepito direttamente, è trattato come un taboo: la povertà. Questa, nella maggior parte dei casi, è una condizione che prescinde dalle scelte economiche, di vita o morali compiute da un singolo o da un nucleo familiare, ma che si impone su di esso come un fardello dal quale non ci si può liberare se si è completamente soli. Ed è proprio per tutto ciò, ma anche, al contempo, per abbattere qualsiasi muro costruito con i pregiudizi, per rompere lo specchio dell’ egoismo, che ci siamo recati, giorno 4 Febbraio 2018, guidati dalla prof.ssa Gerita Tiranno, presso la “Missione Speranza e Carità” fondata dal frate laico Biagio Conte. Figlio di imprenditori edili, benestante e per di più appagato dalla condizione familiare, comincia ad indagare la propria fede intorno al Maggio del 90’, decidendo improvvisamente di abbandonare tutto per cominciare una nuova vita da eremita nell’entroterra siciliano. Per la famiglia è uno shock. Biagio si reca ad Assisi in pellegrinaggio, durante il quale viene intervistato dalla trasmissione “Chi l’ha Visto?”, contattata dai genitori, acquisendo per la prima volta visibilità a livello internazionale. La sua, però, è una scelta di vita definitiva: non tornerà più indietro. Inizialmente spinto dalla volontà di aiutare la popolazione africana, decide di partire, ma poi si “guarda intorno”, accorgendosi che gli “ultimi” sono anche a Palermo. Decide, quindi, di dare inizio al proprio sciopero della fame, vivendo in mezzo ai clochard, sotto i portici della stazione centrale, dando conforto ad essi grazie alla parola del Vangelo. Tutto ciò per sensibilizzare le istituzioni al fine di ottenere un edificio in disuso in via Archirafi per dare un tetto a poveri, emarginati, extracomunitari, gli “ultimi” della società. Ad oggi si contano ben tre sedi della missione e, a quella di via Archirafi, si sono aggiunte quella presso l’ex convento di Santa Caterina e quella di via Decollati. La storia di Biagio Conte evidenzia un confortante dato di fatto: in un mondo sempre più “corrotto” dal potere economico, è possibile trovare ancora esempi di estrema umanità, amore e altruismo.


Federico Passiglia, 5E

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