Novantatré anni, un paio di occhiali spessi, la sigaretta sempre in mano ed un accento decisamente siciliano.
Si tratta di Andrea Camilleri, regista e scrittore di più di 100 libri ormai diffusi in tutto il mondo.
Sfiderei, infatti,chiunque a trovare qualcuno che non abbia mai visto o almeno sentito parlare della serie televisiva, “Il commissario Montalbano”, ambientata, come i romanzi dai quali è tratta, in un ideale paesino siciliano: Vigata.
Eppure, pochi conoscono l’uomo che si cela dietro la creazione del celebre “Montalbano sono”.
Il maestro Camilleri, che si trova a non accettare di essere definito con questo appellativo con il quale è universalmente riconosciuto ed encomiato, è nato a Porto Empedocle nel 1925 e seguì gli studi scientifici ad Agrigento durante il ventennio fascista; per sua straordinaria fortuna, lo sbarco degli Alleati gli portò la Liberazione dal Fascismo e... dagli Esami di Maturità.
Camilleri , come Margherita Hack, fece parte di quel vasto gruppo di studenti italiani i quali, loro malgrado, non poterono svolgere la Maturità per via della caduta del regime e dei disordini che ne seguirono…
Lo scrittore si trasferì poi a Roma e, da allora, la sua carriera è stata segnata dalle collaborazioni con la Rai e dalla professione di insegnante di regia presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica e dalla passione per la scrittura che in tarda età s’è rivelata portatrice di una fama mondiale.
Nella senilità, però, Camilleri si è ritrovato a perdere via via l’uso della vista, fino alla completa cecità.
E’ ora comprensibile quanto ciò possa rappresentare una sofferenza per una persona che per tutta la vita è stata un accanito lettore e scrittore.
Ma dove chiunque altro si sarebbe arreso, Camilleri ha dimostrato una forza impareggiabile.
All’ età di 93 anni, abituato al nutrirsi di storie, l’accendersi del buio lo ha portato a sviluppare ancora di più gli altri sensi e a dare all’ immaginazione nuova linfa vitale. Il titolo di questo articolo riprende proprio una sua dichiarazione, inserita nella sua più recente impresa. Camilleri, fatto cieco dalla vecchiaia, ha deciso di realizzare e portare in scena al Teatro Antico di Siracusa uno spettacolo teatrale che lo ha visto protagonista: “Conversazione su Tiresia”. Desideroso di comprendere e poter avere un assaggio dell’eternità, si è fatto posto fra le antiche rocce della sua terra, la Magna Grecia, e per circa 85 minuti ha lasciato le vesti dello scrittore dei giorni nostri. “Chiamatemi Tiresia, o per dirla come qualcuno che sicuramente conoscete: Tiresia sono!” Inizia così il lungo e profondo monologo di Camilleri, divenuto Tiresia, l’indovino cieco della mitologia greca, famoso per avere vissuto in vita sia nel corpo della donna che in quello dell’uomo, con sensazioni carnali annesse. L’indovino, realmente esistito, rappresenta idealmente il confine fra la Persona ed il Personaggio, enti che l’arte teatrale è capace di fondere fino a rendere Storia e Mito indistinguibili. Ed è su questo personaggio bistrattato nel corso dei secoli che l’autore costruisce una serie di riferimenti alla letteratura ( e non solo) fino all’ epoca moderna, alla ricerca del riscatto del poeta Tiresia, cui Zeus diede il dono di 7 vite ed un fato infausto. L’atmosfera del Teatro Greco diviene allora magica, senza tempo, con i circa 5 mila spettatori dello Giugno scorso stregati da una “macchina del racconto” come Camilleri capace di unire nella stessa linea narrativa Omero, Dante, Walter Scott, Ezra Pound, Eliot e non solo... Non svelo altro riguardo a questa piece teatrale che suona come il testamento culturale dello scrittore. Tuttavia invito te, lettore, a sintonizzarti a Marzo sulla Rai per la messa in scena del film che Roberto Andò ha realizzato dalla rappresentazione di Siracusa, nel caso ti fossi perso la proiezione limitata di inizio Novembre nei cinema di tutta Italia. Di seguito il trailer di “Conversazione su Tiresia” ed una recente intervista rilasciata a Che tempo che fa, in cui Camilleri fa chiari riferimenti all’ attuale situazione politica ed al ruolo delle nuove generazioni nel plasmare la Società. -Fabrizio Centonze VE https://www.raiplay.it/video/2018/10/Andrea-Camilleri---28102018-de8eace9-844c-426c-a4c2-4f625780f5c0.html
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