Buio. Esisteva solo quello. Un buio freddo, denso, nero, assoluto e poi, all’improvviso, una grande luce, un calore soffocante. Questo è quello che ricordo dei miei primi istanti di vita. Da quel momento in poi tutto è stato molto veloce: una nebbia fitta e serrata, particella che urta contro particella, masso contro masso, fino ad aggregarsi in rocce gigantesche, sassi per me. E poi luce, sfere enormi di luce, piccole lampadine che illuminavano il buio. Allora non sapevo sì che si chiamassero stelle e pianeti...o almeno che fossero i loro antenati. E mentre le stelle implodevano ed esplodevano, mentre i pianeti, caldi, bollenti, gassosi, avvolti da anelli di steroidi, si formavano, io stavo a guardare. Tutto questo caos era bello ai miei occhi, armonioso. E poi, ad un certo punto, non all’improvviso come fosse una magia, ma piano, lento, tutto divenne più calmo. Certo, qualche supernova qua e là, un buco nero che risucchia qualche pianeta, ma niente in confronto a quel caos di poco prima. Adesso assistevo ad una vera e propria meraviglia, un delicatissimo puzzle fatto di nascita, di morte e di luce. Niente più buio, niente più freddo. Sono certo che prima o poi questo equilibrio muterà...ma per ora mi godo quel che ho a disposizione. Ultimamente sono rimasto particolarmente sorpreso e incuriosito da piccoli esserini, granelli di polvere, che si allontanano lentamente dal loro piccolo pianeta tutto blu. Mi guardano, mi studiano, mi osservano, senza immaginare che io stia osservando loro. In fondo mi piacciono, sono esseri curiosi e complessi: Umani, così si definiscono. Chissà se ne esistono altri simili..., cercherò di tenere bene gli occhi aperti in futuro. A volte li ho sentiti parlare fra di loro: parlavano di me, con la loro minuscola vocina che si perde in questo rumore silente. Li ho sentiti darmi un nome e, devo dire, non mi dispiace affatto, anzi, credo mi si addica particolarmente. Quindi, mi presento. Io sono Universo.
Gaia Lipari, 5H
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